Ancora calzino spaiato.

Tra poche ore compierò gli anni. Di nuovo.

Fino a qualche anno fa non avevo nessuno problema ad affrontare questo giorno (oltretutto il 19 Maggio penso che, numericamente e foneticamente, sia molto bello), da qualche anno a questa parte invece lo vivo un po’ meno bene. Non tanto per gli anni in sè che trascorrono, quello è un dato immutabile, ma perchè ogni anno devo fare i conti con la strada che ho percorso fino ad oggi e mi rendo conto che ho raccolto ben poco, nonostante gli sforzi.  E ogni anno sono sempre più terrorizzata. Ogni anno la forza da tirare fuori per percorrere i 365 giorni che ti attendono è sempre di più e non so quanta ne ho ancora a disposizione.

Si, sono contenta degli auguri che riceverò, soprattutto di alcune persone, di altre spero con tutto il cuore che se ne ricordino, almeno per auto convincermi che non sono del tutto indifferente a loro; altre penso se ne dimenticheranno, ma non me ne frega nulla, altri se me li faranno bene, altrimenti ok ugualmente. Verranno spese belle parole per me, che mi farà piacere leggere o sentire, ma poi alla fine della fiera avrò 34 anni e dalla vita non ho praticamente quasi nulla di quello che vorrei per stare bene. E’ che non so quanto tempo abbia ancora a disposizione per poter effettivamente conquistare le mete. Non voglio sentire cazzate varie del tipo” ma vaaa..sei ancora giovane..”..ancora giovane un cazzo. Per ogni cosa c’è il suo tempo.

Ricordo ancora quando avevo 14/15 anni che con le amiche si parlava di futuro e ci dicevamo che avremmo voluto sposarci entro i 28/30 anni, che avremmo voluto fare determinato lavoro e condurre una determinata vita..com’era bello non avere ancora la consapevolezza che non sempre si può scegliere l’esistenza che si vuole,che le cose non andranno a tutti nello stesso modo e che ci sarà sempre qualcuno che avrà più fortuna di te e che magari nemmeno se la merita.

Finchè si è piccoli si ha voglia di crescere, in fretta. Una volta diventati adulti e capito come va al mondo si ha nostalgia del passato. E’ come se si avesse appiccato addosso quella speranza nascosta  che qualcuno inventi una macchina per poter tornare indietro nel tempo e modificare le cose.

(certo che la riproduzione random del lettore musicale se non sceglieva Gli Anni degli 883, era meglio!!)

Il disagio che provo quando la gente, dopo che ha ascoltato le tue parole, ti rivolge certi sguardi che capisci subito che pensano tu sia una sfigata; che poi cerco di fare quella spavalda, a cui niente tange, ma poi torno a casa e la notte sono lacrime e occhi gonfi al mattino. Perchè effettivamente io mi sento ben indietro rispetto agli altri della “mia età”.Mi sembra che quasi tutti abbiano già ben delineata la loro posizione, i loro desideri e i loro obiettivi: come quei giochi dei bambini, dove devi infilare la forma geometrica nella giusta casella.

Per non parlare di quando ti chiedono come mai non sia sposata o fidanzata. (Vorrei saperlo anche io, in realtà). Che poi per la gente, se a 30 anni suonati una donna è ancora single, è già destinata al zitellaggio, perchè sicuramente ha qualcosa che non va. Quindi sei spacciata.

Non li voglio compiere questi anni. Come non avrei voluto compiere almeno tutti gli ultimi quattro. Pare che tutti abbiano ormai deciso chi essere.

Ed io, Io sono il calzino spaiato.Ancora.

 

“No hope, just lies
And you’re taught to cry into your pillow. But I’ll survive”

(Alive – Sia)