Meravigliosamente anestetizzati?
L’altro giorno, parlando con delle amiche, sono rimasta basita del fatto che molte cose per le quali loro rimangono sconvolte, a me invece non sortiscono alcun effetto.
Possono essere argomenti riguardanti il sesso, i social, le decisioni drastiche che la gente prende in determinate circostanze. A volte penso che la mia permanenza sui social mi abbia un po’anestetizzata su certi argomenti, perché se ne vedono di ogni. Ma quello che mi chiedo è: sono io che ormai mi sono “assuefatta” a certe cose e anche quelle che dovrebbero sconvolgermi ormai le vedo come nella norma, o sono quelle altre persone che esagerano e, ingenuamente, credono ancora al mondo delle fiabe? Attenzione: non sto dicendo che non provi rabbia o disgusto o disappunto davanti a certe situazioni estreme eh! ma son davvero poche le situazioni che mi sconvolgono nel vero senso della parola. Nel senso che riconosco che fanno parte, nel bene o nel male, del Mondo attuale.
Oltretutto mi ritengo una persona sensibile e molto empatica, quindi non penso sia una questione di “incapacità di mettersi nei panni altrui” ;è più una sorta di consapevolezza che mi fa pensare che ad oggi, succede anche questo, perché la gente lo fa accadere e altri lo subiscono. Anche se è una cosa sbagliata, c’è.
Che lo sconvolgersi vada un po’ a braccetto con il “meravigliarsi”? Cosa, purtroppo, che da adulti abbiamo disimparato a fare, e che a mio parere è bellissima. Lo stupirsi delle cose nuove, penso possa essere una buon mezzo per almeno avvicinarsi ad assaporare la felicità. Eppure capita che io mi meravigli delle cose (quando son stata a Madrid pochi mesi fa, mi son esaltata un sacco dopo essermi accorta che sulle lastre delle vie ci fosse disegnato un oggetto o una persona che rimandava al nome della strada), perché quelle “brutte” non mi tangono?
A volte mi irrita l’ingenuita e la compostezza della gente, vorrei prenderla tra le mani e scuoterla come una scatola per vedere se sia vuota o piena. Ma mi chiedo se sia io quella che se fosse scossa non produrebbe alcun rumore.
ci racconti qualche esempio delle cose per le tue amiche scandalose? così…per spettegules 😜
Non so, tipo l’ultima.. Sono sconvolte dal fatto che ci sia gente che posti sui social foto o video di un certo tipo. (foto mezze nude, o vídeo a sfondo sessuale). Io non dico che sia una cosa giusta o che sia un atteggiamento responsabile, ma non ne rimango di certo sconvolta
ah bon, a volte mi sembra di essere io che non le metto l’eccezione scandalosa…per quel che si vede a giro… però vedi sono un po’ come te… neanche io sussulto per la minima cosa notizia ecc…e non è essere anestetizzati…è che son proprio le cose brutte le brutture del mondo a esser sempre ripetitive e uguali,cicliche,prevedibili,stancanti. questo non toglie la sofferenza il dispiacere e l’indignazione, altroché. è il farne uno scandalo per sentirsi migliori, per fare gruppo, a mio parere, che è un appiglio tante volte per parlare di qualcosa, o di sé. boh magari è rassegnazione, pessimismo, è che io andrei a parlare di tante schifezze che sento e vedo per ore, ricavandone nessuna soluzione in tasca, e forse nessuna ragione, quindi mi stufo, e provo a concentrarmi invece sulle cose e sensazioni belle di cui parlare, proprio come i peggiori pessimisti fanno per sopravvivere. abbraccione!💖
Si forse è così come dici tu, che abituata a certe “brutture” che si ripetono uguali e in loop, rimango più stupita delle cose belle e particolari. Bhe allora, meglio così!
Grazie per il bel commento!
Sarà che ormai al mondo di oggi siamo talmente abituati alla bruttezza e alle poche gioie che la prima minima cosa bella ci emoziona subito, pure se è una stupidaggine…anche a me lo fa, spesso a dire il vero…e mi sono accorta che negli ultimi anni sono diventata molto più emotiva e piagnucolona verso le cose belle piuttosto che scandalizzarmi di quelle pessime.
Forse è un meccanismo di protezione. Ed è un modo per non farsi avvelenare l’animo.
Conoscendo molto bene, almeno una delle persone a cui mi riferisco, ti assicuro che l’animo ce l’ha comunque “ottenebrato” da altri pensieri. Rimanere così all’oscuro da quello che accade fuori non può essere un’arma a doppio taglio?
Lo è, perché magari a forza di spegnere degli interruttori poi non ti ricordi come riaccenderli.
E quindi subentra quel meccanismo di totale insensibilità.
eh ma nel post sembro io quella “insensibile”, che non si sconvolge dinanzi alle cose, ma io sono ben consapevole di quello che succede fuori.A differenza di coloro i quali si stupiscono
(oddio che roba contorta..)
Forse quello scandalizzarsi è solo pro-forma: lo fanno perché pensano che gli altri se lo aspettino 😉
Mah.. Può essere così, ma non son convinta che possa essere applicato alle persone a cui io mi riferisco.